Filippo Biagioli développe le projet de bâtir un vaste réseau de ses travaux réalisés dans le champ d'un art rituel européen.
Ses sculptures et peintures murales sont exposées dans différents lieux italiens et celles-ci sont reliées sur son site par une carte interactive.
Ce lien entre les oeuvres définit un territoire comme étant celui des oeuvres de Filipo mais aussi comme celui de tout homme.
Il définit son projet comme suit :
" Questo progetto invece è anche una dichiarazione di esistenza dell'arte rituale europea (arte tribale europea, se consideriamo il singolo o l'insieme di persone che compiono un rito e/o la lenta trasformazione della famiglia).
Come artista di arte tribale, mi trovo a vivere le radici del mio territorio, ciò che esso mi racconta e che mi trasmette.
Che sia l'acqua del fiume, le fabbriche di metallo, o la terra calpestata dagli animali, tutto ciò è una miniera a cielo aperto per ricavare materiali vari che mi consentono di concretizzare e raffigurare tramite statuine votive tutte quelle “presenze” che “sento” vicino a me come gli “spiriti” del bosco, dell'acqua, del vento, delle piante.
Proprio per questo nonostante l'industrializzazione, il consumo di suolo, la perdita apparente di archetipi di tutto quello che mi circonda, io continuo la mia vita in simbiosi con quella che è la mia arte, il mio modo di vivere che si concretizza tramite la mia meditazione sul fiume, i miei reliquiari che contengono frammenti di animali, le mie pitture.
Nonostante l'Europa venga vista dall'esterno industrializzata e conti per la maggior parte fedeli di una sola religione, essa trattiene in sé il germe dell'arte tribale europea che non si può negare in quanto significherebbe in realtà e senza dubbio negare tutto ciò che muove l'arte primaria in generale, sia essa africana, oceanica, himalayana ecc. e nello stesso qual modo negare i manufatti rituali contemporanei africani come valore culturale, o di ogni altra cultura; significherebbe dichiarare indirettamente che l'arte tribale o primaria non esiste (quando invece è universalmente presente), poiché è proprio nell'archetipo, nel ricordo degli antenati, nella raffigurazione di qualcosa che non si riesce a vedere ma solo a percepire o comprendere, nel rapporto con la natura, che essa nasce, si sviluppa e resta immortale e universale nel tempo".
Photos : Courtoisy Filippo Biagioli
Very Nice blog, merci bcp.
Rédigé par : mielfr | 11 février 2015 à 12:09